Come ottimizzare SSD su Windows e cosa non fare

Uno dei miglior modi per poter dare nuova linfa vitale ad un PC che comincia ad essere vecchiotto è la sostituzione del vecchio hard disk meccanico con un nuovo e prestante SSD.

Oggi quando acquistate un nuovo PC fisso o un Notebook è sempre meglio assicurarsi che abbia un unità a stato solido come memoria fisica principale. L’SSD infatti ospiterà il sistema operativo rendendo tutto il sistema più fluido e rapido all’avvio e nell’utilizzo generale, mentre l’hard disk secondario ospiterà semplicemente i dati.

Come ottimizzare SSD su Windows e cosa non fare

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C’è da precisare subito una cosa. In giro su internet troverete un numero gigantesco di guide in cui spiegano come ottimizzare SSD, con consigli che a detta loro aumenterebbero di molto le prestazioni dello stesso.

Attenzione: perché la maggior parte di quelle guide non solo risultano inutili, ma addirittura controproducenti!

Nonostante gli SSD sono sempre dipinti come dispositivi molto fragili, in realtà non è proprio così.. questa tecnologia si è evoluta e non ci sono più i problemi di quante scritture compie. L’unica cosa che può condizionare a lungo andare l’integrità di un SSD è la temperatura di lavoro nel tempo.

Con Windows 7 inoltre c’è stato un passo avanti per quanto riguarda il riconoscimento degli SSD, mentre prima in Windows XP e Vista bisognava per forza attivare il comando TRIM, ora tutto avviene automaticamente.

Il comando TRIM da parte di Windows è molto importante perché permette di indicare i blocchi di memoria che non sono più in uso in un SSD (per esempio i blocchi liberati dopo l’eliminazione di uno o più file).

Questione Deframmentazione SSD

Molti consigliano di Disattivare la deframmentazione per un SSD, ma questo non è assolutamente necessario perché Windows riconosce alla perfezione le unità SSD.

Infatti se andate in Ottimizza unità di Windows, non allarmatevi se vedete l’indicazione dell’ultima esecuzione, in quanto per un SSD questa non va intesa come una deframmentazione uguale identica a quella degli hard disk meccanici.

Quella di Windows infatti, nel caso degli SSD, non è una vera e propria deframmentazione ma una forzatura del comando TRIM con una cadenza prefissata. Facendo questo, il sistema operativo ogni volta chiede la cancellazione dei blocchi, cosa che prima veniva fatta manualmente dopo avergli dato il comando TRIM.

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Da Windows 8.1 inoltre il sistema operativo disattiva automaticamente la funzione SuperFetch ,tecnologia progettata per aumentare le prestazioni di Windows ma che con gli SSD va disabilitata, lasciandolo però attiva solo per i vecchi hard disk meccanici.

Su Windows 7 invece, l’unica differenza è che questa funzione viene disattivata solo per gli SSD più veloci e non per tutti.

File di paginazione, indicizzazione, ibernazione e capacità

• Disattivare il file di paginazione non è consigliabile, in quanto come già detto il numero di scritture eseguite su un SSD non è più un problema.

Un altra funzione che non va assolutamente disattivata è quella di ibernazione, dato che grazie alle prestazioni dei nuovi SSD, permette di ripristinare in maniera rapidissima la configurazione del sistema riportandolo esattamente allo stato in cui era prima della sessione di lavoro precedente.

Consiglio anche di tenere attiva l’indicizzazione di Windows (il servizio Windows Search), che vi permette di vedere istantaneamente le informazioni contenute all’interno dei file, molto utile con gli SSD.

Non riempite mai totalmente un SSD ma lasciate sempre almeno un 10% libero per permettere al dispositivo il corretto download di programmi, aggiornamenti e soprattutto per la gestione dell’ibernazione e del file di paging (anche se gli SSD nuovi usano una funzione chiamata over provisioning che non è altro che una riserva di spazio utilizzata per il TRIM e per non riempire appunto l’SSD)

Programmi per verificare la salute di un SSD

Per vedere in che condizione è il vostro SSD e capire quale può essere la sua prospettiva di vita o se vedete che non funziona più come prima, potete affidarvi a due programmi che avevo descritto in questo articolo.

Ovviamente ci sono anche i programmi distribuiti direttamente dai vari produttori per ottimizzare SSD (Kingston SSD Toolbox, Corsair SSD Toolbox, Crucial Storage Executive, Samsung Magician ecc..), che vi permetteranno di aggiornare il firmware dell’SSD, usare strumenti utili per la diagnostica ed effettuare la cancellazione sicura dei dati.

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