WiFi, 3G, 4G, Bluetooth: Chi consuma più batteria?

Una delle caratteristiche che oggi è importante prendere in esame quando si sceglie un nuovo smartphone è la capacità della batteria in mAh.

L’autonomia della batteria e, di conseguenza, la possibilità di usare lo smartphone per molte ore senza doverlo collegare alla presa elettrica a muro, a un caricabatterie da viaggio o per auto, è infatti uno di quei fattori che fanno pendere la scelta sull’uno o sull’altro dispositivo.

E dal momento che per usare lo smartphone c’è bisogno di connettività, diventa rilevante conoscere se consuma più batteria WiFi, 3G, 4G o Bluetooth.

Premetto subito che un rapido consumo della batteria è generalmente imputabile alle applicazioni installate e soprattutto a quelle che vengono mantenute costantemente in esecuzione in background.
L’app Android gratuita Greenify, ad esempio, consente di stabilire quali applicazioni vengono mantenute in background e quali potrebbero contribuire a rallentare il dispositivo in maniera incisiva.

WiFi, 3G, 4G, Bluetooth: Chi consuma più batteria?

consuma più batteria

Posto quindi che un primo sguardo dovrebbe essere riposto sulle applicazioni installate, in modo tale da identificare, rimuovere o comunque “limitare” (usando Greenify) quelle più voraci di batteria, è importante sapere cosa consuma più batteria tra WiFi, 3G, 4G o Bluetooth.

Indipendentemente dall’utilizzo che si fa dello smartphone, suggerisco di mantenere attivo Bluetooth solo quando effettivamente necessario. Diversamente, il modulo Bluetooth viene usato per effettuare una scansione continua alla ricerca di dispositivi compatibili cui lo smartphone può essere collegato.
Questo tipo di attività è estremamente dispendiosa dal punto di vista dei consumi energetici e dovrebbe quindi essere limitata.

Per il resto, parlando di WiFi e connessione dati 3G/4G, il consumo della batteria può dipendere da talmente tanti fattori che è difficoltoso farne un sunto.
Una connessione dati stabilita in modalità 4G è generalmente piuttosto dispendiosa in termini di consumi energetici ma ciò non dipende, almeno non prima istanza, dalla maggiore banda e dal più ampio spettro di frequenze che il modulo radio si trova a gestire.

Gran parte degli operatori di telefonia mobile, infatti, hanno impostato le loro reti in maniera tale che i dispositivi possano collegarsi simultaneamente sia alla rete 3G che a quella 4G/LTE.
Il dispositivo mobile, quindi, si trova a dover svolgere un lavoro il doppio impegnativo per mantenere la connessione.

Ogni volta che si effettua o si riceve una chiamata, il modulo radio che gestisce la connessione 3G/4G viene temporaneamente messo in pausa. Il cambio di stato del modulo radio contribuisce a ridurre l’autonomia della batteria così come, evidentemente, le difficoltà in fase di aggancio e ricezione del segnale (ad esempio con frequenti switch da una tipologia di rete all’altra).
La qualità del segnale, quindi, ha un impatto prioritario sulla durata della batteria. Il passaggio da una cella all’altra, poi, contribuisce a ridurre, e di molto, l’autonomia del dispositivo mobile.

Gli smartphone disattivano automaticamente la connessione dati non appena si entra nell’area di copertura di un router o di un access point WiFi al quale ci si è precedentemente collegati con successo.
Se il dispositivo mobile conosce la password per accedere alla rete WiFi, una volta rilevato l’SSID noto, il collegamento avviene automaticamente (sempre che il modulo WiFi sia attivo).

Per evitare un consumo aggiuntivo della batteria, comunque, quando si usa la connessione dati, sarebbe opportuno mantenere disattivato il WiFi. Diversamente, infatti, il dispositivo andrà alla ricerca di reti wireless conosciute (o comunque riporterà i nomi di quelle presenti nelle vicinanze).
Il consumo del modulo WiFi, inoltre, dipende largamente dalla distanza dall’access point o dal router wireless e comunque, anche in questo caso, dalla qualità del segnale.
La connettività 3G e 4G, comunque, tende a consumare più batteria rispetto al WiFi quando si inviano e ricevono dati (il WiFi, invece, impatta allo stesso modo sulla batteria anche in idle). Con lo smartphone in stand-by, invece, l’assorbimento energetico del modulo WiFi può addirittura superare quello della connessione dati.

Se, quando si è in viaggio, l’unica necessità è quella di ricevere le notifiche delle app di messaggistica e delle email in arrivo, pochi sanno che l’attivazione della connessione 2G aiuta a ridurre il consumo di batteria, più dell’utilizzo di un collegamento WiFi e molto di più rispetto a 3G/4G.
Tant’è vero che Android, accedendo alle impostazioni della SIM e dell’operatore di telefonia, selezionando la voce Tipologia di rete predefinita, pone l’indicazione Risparmia batteriaproprio accanto all’opzione Solo 2G.

Non appena si vorrà tornare a scambiare dati alla massima velocità permessa dalla rete mobile, però, bisognerà ricordarsi di riattivare Preferisci reti LTE.

In questo modo, sempre che l’operatore fornisca connessione 4G/LTE e l’area geografica in cui ci si trova sia raggiunta dal servizio, il dispositivo mobile farà di tutto per collegarsi alla velocità più elevata possibile.

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